Un post arrivato alla Galleria delle Piccole Cose: La cabina telefonica
La cabina telefonica è qualcosa che rimpiango tantissimo così come le schede telefoniche che si utilizzavano per telefonare, di cui si faceva la collezione.
Ricordo che quando ero all'università, ormai più di vent’anni fa, non esistevano i cellulari e non avevamo il telefono, alla casa dello studente.
Telefonavo ai miei genitori soltanto una volta alla settimana, quando mi ricordavo di farlo, dalla cabina del telefono, per dire che stavo bene e per raccontare quello che era accaduto.
Utilizzavo le schede telefoniche: c’erano schede da 5.000 oppure da 10.000 lire e dovevo stare attenta agli orari delle telefonate, la sera costavano meno!
Oggi abbiamo il telefono cellulare, quando ci arriva un messaggio rispondiamo immediatamente e se accade che non rispondiamo ad una telefonata chi ci ha chiamati si preoccupa e si chiede perché non abbiamo risposto.
Il telefono cellulare è una fantastica invenzione, ma essere sempre raggiungibili mi fa pensare alla distanza e alla mancanza.
Che rapporto abbiamo ora con la mancanza e la distanza?
L’altro è sempre rintracciabile, in pochi secondi, in pochi minuti o in poche ore al massimo risponde al nostro messaggio oppure alla nostra telefonata.
Mi chiedo se con i cellulari, internet e la poca distanza percepita non ci siamo dimenticati anche del sentimento di nostalgia dell’Altro.
Riusciamo ancora a sentire la mancanza delle persone che ci stanno lontane?